Il contesto carcerario presenta alcuni problemi legati alla gestione dell’assistenza sanitaria ai detenuti. In particolare vi sono:
- Condizione di sovraffollamento delle carceri
- Detenuti con malattie croniche, nonché i tossicodipendenti che hanno bisogno di continuo monitoraggio
- Necessità di screening (mammografici, prostatici, ecc.)
- Elevati costi di gestione e alti rischi connessi alla traduzione dei detenuti dalle strutture carcerarie agli ospedali. Nel 2012 la polizia penitenziaria ha effettuato 176.836 servizi di traduzione per un totale di 358.304 detenuti tradotti per un costo complessivo che si può prefigurare tra i 40 e i 45 milioni di euro di cui circa 71mila sono stati movimentati per visite ambulatoriali
Per alleggerire il carico delle ASL di competenza e favorire la cura dei detenuti la Kell propone un sistema di teleconsulto e condivisione delle cartelle cliniche mirato agli esami del sangue ed alle Radiografie.
Obiettivo primario è quello di mantenere il detenuto nella struttura di detenzione e nello stesso tempo:
- Garantire un livello di sicurezza e di assistenza vicina a quella che potrebbe ricevere in una residenza sanitaria;
- Offire all’Ente una ottimizzazione nell’uso delle risorse e possibile conseguente riduzione dei costi;
Il modello prevede l’allestimento di una rete di telemedicina con un ambulatorio mobile che consenta di fare gli esami nella struttura carceraria e poi di condividere i dati ed i referti con le Asl di riferimento.
L’infrastruttura del sistema viene realizzata attraverso un centro servizi (o il data center della ASL stessa) equipaggiato con i necessari livelli di sicurezza legati al trattamento dei dati sensibili, presso il quale saranno installato un sistema di Electronic Health Record denominato Kell J-Hospital che consentirà la raccolta e centralizzazione dei dati clinici acquisiti sul territorio ed un sistema integrato di videoconferenza. Le funzioni di condivisione e refertazione dei dati consentono agli specialisti della ASL di visualizzare e refertare gli esami per poi trasmetterli e renderli disponibili ai medici della struttura carceraria.